Intervista con l'autore

Daniele Atzeni

Daniele Atzeni (Iglesias, 1973) si diploma in regia alla Nuova Università del Cinema e della Televisione di Roma. Da oltre vent’anni si dedica alla realizzazione di documentari, occupandosi di lavoro, ambiente, trasformazioni sociali, recupero della memoria storica, ritratti biografici.

Dopo aver girato alcuni cortometraggi in ambito formativo, nel 2002 esordisce nel documentario con Racconti dal sottosuolo, storie di vita in miniera narrate da tre minatori e una cernitrice che lavoravano nelle miniere del Sulcis-Iglesiente, col quale ottiene la menzione speciale della giuria al Premio Libero Bizzarri.

Nel 2005 realizza il documentario La leggenda dei santi pescatori, racconto in presa diretta della pesca del tonno nell’isola di San Pietro, col quale partecipa a diversi festival nazionali e internazionali, ricevendo, tra gli altri, la menzione speciale ad Arcipelago (Roma) e il premio per la miglior fotografia all'International Festival of Cinema and Technology (Orlando,USA).

Dopo aver girato alcuni video museali di ambientazione mineraria, nel 2010 realizza Sole nero, presentato nella sezione panorama di Cinemambiente (Torino), documentario sui danni ambientali e sanitari causati dal petrolchimico di Porto Torres.

Col mockumentary I morti di Alos (2011), storia di un paesino sardo degli anni '50 annientato dalla modernità, selezionato per il concorso internazionale del ClermontFerrand Short Film Festival e vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali, intraprende un percorso volto alla riconfigurazione semantica
delle immagini d'archivio.

Del 2012 è Vittorio De Seta e la Barbagia, breve documentario sul rapporto fra il regista di Banditi a Orgosolo e la Sardegna, mentre nel 2015 porta a termine Madre Acqua, documentario biografico sullo scrittore Sergio Atzeni.

Nel 2019 realizza Inferru, mediometraggio sulle riflessioni esistenziali di un minatore sardo, creato tramite l’utilizzo di materiale d’archivio e home movies riguardanti la realtà mineraria e industriale del Sulcis, miglior film al Beijing International Short Film Festival (Pechino), primo premio al concorso “Roberto Gavioli” e miglior film sui diritti umani al festival internazionale Life After Oil.

Nel 2020 realizza il cortometraggio MA-MA inserito nell’opera collettiva Le storie che saremo, dagli archivi amatoriali e di famiglia un film in sei episodi per una nuova memoria collettiva dopo la quarantena, menzione speciale della giuria al Bellaria Film Festival, presentato nell’ultima edizione del festival bolognese Archivio Aperto e ad Archivissima, festival degli archivi di Torino.

Parallelamente alla sua attività di regista, dirige corsi e laboratori di cinema presso scuole e associazioni culturali.